S. Nicandro: Insegna della Confraternita
Anno 1641
Madonna che copre con il manto un Papa, un Re, un Cardinale (S. Bonaventura) e devoti che penano sul petto le insegne della Confraternita
LE ANTICHE CONFRATERNITE A TERNI
Preliminarmente, quante erano. Eccole: Confraternita dei Bianchi, del Carmine, della Croce Santa, dei Disciplinati di Gesù Cristo, dei Flagellanti, della Madonna del Ponte, della Purità, dello Spinto Santo, del Soffi-aggio, di S. Andrea Avelline, di S. Antonio, di S. Giovanni Decollato di S Girolamo della Carità, di S. Lucia, di S. Maria di Campiteli, dei SS. Monica e Agostino’ di S Meandro o degli “spadiferi”, del SS. Sacramento, di S. Sebastiano, della Vergine del Ponte, e della Carità.
CENNI DI STORIA GENERALE
“Alla fine del sec. XIH erano attive a Temi, oltre a quella di San Meandro, numerose confraternite:l’arciconfraternita di San Sebastiano, impegnata nella cura dei lebbrosi; la confraternita di Santa Monica e Sant’Agostino, di ispirazione contemplativa; la confraternita dei Disciplinati di Gesù Cristo, costituita sull’onda del movimento dei flagellanti partito da Perugia, che riproponeva modi tipici della religiosità monastico-eremitica; la venerabile confraternita del Suffragio. Ad esse era affidato un ruolo importante nella vita civile della città. U tema della beneficenza, infatti, non più inteso come dovere tradizionale del ricco verso il povero diventa una forma di vera e propria assistenza che trova nelle confraternite uno strumento sistematico di attuazione. Le nuove situazioni di miseria e di malattie, create dalla più complessa ed articolata vita sociale delle città, vengono fronteggiate da questi sodalizi che fondano ospedali per infermieri, per viandanti, per poveri. E’ il caso della confraternita della Madonna del Ponte, che all’ingresso della città accoglieva i pellegrini, della confretarnita dello Spirito Santo che dava alloggio a quanti si recavano in pellegrinaggio a Roma o a Gerusalemme. Se Alcune rimasero legate alla pratica religiosa della disciplina, altre, come la già confraternita di San Meandro, svolsero un ruolo importante nella storia dell’assistenza pubblica e Santa Monica e Sant’Agostino, di ispirazione contemplativa; la confraternita dei Disciplinati di Gesù Cristo, costituita sull’onda del movimento dei flagellanti partito da Perugia, che riproponeva modi tipici della religiosità monastico-eremitica; la venerabile confraternita del Suffragio. Ad esse era affidato un ruolo importante nella vita civile della città. Il tema della beneficenza, infatti, non più inteso come dovere tradizionale del ricco verso il povero diventa una forma di vera e propria assistenza che trova nelle confraternite uno strumento sistematico di attuazione. Le nuove situazioni di miseria e di malattie, create dalla più complessa ed articolata vita sociale delle città, vengono fronteggiate da questi sodalizi che fondano ospedali per infermi, per viandanti, per poveri. E’ il caso della confraternita della Madonna del Ponte, che all’ingresso della città accoglieva i pellegrini, della confraternita dello Spirito Santo che dava alloggio a quanti si recavano in pellegrinaggio a Roma o a Gerusalemme. Se Alcune rimasero legate alla pratica religiosa della disciplina, altre, come la già ricordata confraternita di San Meandro, svolsero un ruolo importante nella storia dell’assistenza pubblica e divennero anche centri di potere economico assumendo la gestione di fiere, come la confraternita del Suffragio, o finanziando istituzioni come il Monte di Pietà. E’ difficile però valutare con esattezza il peso che le confraternite ebbero nella vita cittadina per la frammentarietà delle informazioni pervenuteci e per la mancanza di approfonditi e organici studi in materia. Si sa che nel catasto del 1777 compare la sola confraternita di Sant’Antonio,mentre in quello del 1859 sono poche le confraternite citate e, tutte, tranne quella di San Meandro, tassate in modo irrisorio. Questo fatto farebbe supporre che le confraternite ternane non fossero più così fiorenti e numerose come in passato, se non fosse noto che gran parte dei loro beni sfuggivano a registrazioni e tassazioni. Questa articolata aggregazione del corpo sociale fu soppressa con l’unità nazionale; nel 1864, infatti, a seguito dell’istituzione, di due anni prima, della Congregazione di Carità, vennero riassunte in quest’unico organismo le funzioni, le competenze e le attività di beneficenza ed assistenza pubblica assolte in precedenza dalle confraternite. Anche il Monte di Pietà ed altre opere pie furono devoluti alla Congregazione di Carità”.