CONFRATERNITA DI SAN NICANDRO
Confraternita di San Nicaodro, detta anche della Madonna di Piazza.”Quaranta confrati, tutti dei ceto patrizio, componevano fa venerabile e nobile confraternita di San Meandro. Essa ricchissima di denaro, di nibiltà gentilizia, di attinenze cospicue nel clero, nelle armi, nella magistratura mandava i suoi ascritti in abito di cappa e spada ai cortei religiosi, alle pompe esscelsiastìche…”.
La più antica pergamena in cui è nominata la confraternita è del 1291; si tratta di un atto in cui il sodalizio accetta, a tìtolo di enfiteusi perpetua, un fabbricato con orto ed annessa chiesa di San Nìcandro.
La sua attività non si limitò all’assistenza degli infermi, alla elemosina e alla formazione della dote di fanciulle povere, ma “soccorse il Comune nelle calamità de* contagi, nelle strettezze della carestia e delia fame”.
La Confraternita partecipò alla fondazione dell’ospedale ( 7 settembre 1366) e all’istituzione con un proprio fondo del Monte dì Pietà (1467); finanziò in parte il seminario; dal 1652 amministrò il dotalizio monastico istituito dalla nobildonna ternana fppolita Galeanì e nel 1739 entrò in possesso dei beni della Fraternità dei Disciplinati e delle unite Confraternite del Suffragio s di Campitello; possedeva molini nei pressi della Porta Spoletina, della Porta del sesto e in località Marmore, gestiva alcune botteghe, un asilo infantile, uà ospizio di mendicità e l’Ospedale degli infermi; aveva in concessione la chiesa di San Cleto dai Canonici Lateranensi.
I confratelli, denominati anche “spadiferi”, anziché vestire il sacco dei penitenti, indossavano un ricco costume di cappa e spada, distinguendosi in questo da tutte le altre Confraternite laiche ternane”.
Dal Francesco Angeloni “e poc’oltre è la, parrocchia dì santa Croce, nella quale il rione dei Fabbri ha suo principio, succedendo egli nella destra parte della maggior strada, che Ja Città divide, e di dove si fa passaggio da una piccoli piazza all’altra più grande, circondata da antiche e moderne fabbriche, le cui basse parti sono ridotte ad uso degli artefici contenendosi nel destro angolo un palazzo dedicato al divìn culto, ove sotto titolo di Confraternità della Madonna in san Nicandro, si congrega una schiera di primarii cittadini, che senza l’uso dei sacchi, esercitano molte opere di pietà, perocché amimnistrandovisi ricche rendite, ne meritano fanciulle, ne sovvengono poveri vergognosi, e ne mantengono ospedali in servizio dei forestieri”.