da P.zza Briccialdi alla passerella sul fiume Nera
A Terni il Cassero fu costruito intorno al 1354 presso il tratto del fiume Nera che scorre al di fuori della Porta Romana per volontà del cardinale Albornoz, inviato nelle Marche e in Umbria per ristabilire l’autorità pontificia. Simbolo del potere papale sulla città, il Cassero fu più volte distrutto dallo stesso Comune e fatto ricostruire dal legato pontificio.
La rocca albornoziana non ebbe lunga vita: già nel 1404 il governatore pontifìcio Andrea Tomacelli, fratello di Bonifacio IX, ordinava ai ternani la ricostruzione del Cassero e contemporaneamente la demolizione di tutte le torri che sorgevano entro le mura della città ma l’anno dopo, appresa la notizia della morte del papa, i ternani distrassero per vendetta il Cassero. I materiali di uno dei torrioni furono concessi dal Comune per la ricostruzione della chiesa dello Spirito Santo (1405), che sorgeva nei pressi della chiesa di San Pietro. Il 16 settembre 1436 il Municipio decretò la ricostruzione del forte, in seguito all’ingiunzione del cardinale Vitelleschi, legato pontificio di Eugenio IV. Il 29 novembre dello stesso anno il Cassero era già stato riedificato e circondato da un fossato. Il podestà insisteva perché fossero costruite altre opere di fortificazione, ma i ternani ottennero dal papa che fosse risparmiata all’erario comunale la spesa di altre costruzioni. Un anno dopo il papa risollevò il problema ed ai ternani non restò altro che provvedere a quanto richiesto: fu così costruito un muragliene di collegamento dal Cassero a Porta Romana, ad opera di Angelo e Stefano di Giovanni e di altri capomastri milanesi, completo di merli e feritoie, riutilizzando parti già esistenti. Nel 1441 il capitano Angelo Giocosi, ternano, rinforzò, scavò e ampliò il fosso che circondava il Cassero e nel quale erano immesse le acque del vicino Nera. Solo un anno dopo, nel 1442, lo stesso papa Eugenio IV accordò ai ternani la facoltà di abbattere il Cassero e questa volta la demolizione fu definitiva.
Ex chiesa della Madonna del Cassero. I confratelli della compagnia del SS.mo Sacramento avevano fin dal 1580, con sussidi del Comune, cominciato la fabbrica della chiesa consacrata a Maria Santissima del Cassero. La confraternita, istituita con l’unico scopo dell’adorazione del Sacramento nella chiesa cattedrale, era formata da persone facoltose e disponendo di cospicue elargizioni fece costruire, oltre alla chiesa del Cassero, altri edifici.
Nel 1586 la chiesa era stata portata quasi a compimento e i confratelli chiedevano ed ot¬tenevano dal Comune il permesso di aprire una piccola porta sulla muraglia che collegava il Cassero alla città, per avere un accesso immediato dalla Flaminia. La porta, chiamata ‘portella‘ (per le sue modeste dimensioni vi poteva passare solo ‘un uomo a cavallo con Valigione), fu ampliata nel 1641 per permettere il passaggio delle carrozze. La chiesa, che una descrizione seicentesca ricorda di ‘riguardevole architettura a giusta proporzione, mostra la sua faccia arricchita di colonne, architravi, cornicioni e altri ornamenti di travertini. Ha nel didietro ben disposte cappelle, e altari’, fu demolita nel 1841 per ragioni di pubblica incolumità, dato lo stato di abbandono in cui versava.